Dopo aver visto la ricostruzione in miniatura del borgo antico di San Giorgio la Molara sicuramente in molti si domanderanno cosa spinga una persona a cimentarsi in un così immane lavoro.
Oltre 2000 giorni e un certosino lavoro di ricerca (che ha coinvolto molti concittadini) tra mappe catastali, foto, disegni, documenti, testimonianze.
Tutto è stato fatto a mano: ogni pietra, ogni tegola di terracotta, ogni pezzettino di legno o di ferro sono stati trasformati dalla calma e dalla precisione delle mani del chirurgo.
Il padre di questo plastico è Cosimo Miraglia, ortopedico presso il Fatebenefratelli di Benevento e la sua professione, in alcune criticità, gli è stata certamente di aiuto.
"L'idea nasce nel 2006 - dice Cosimo Miraglia - e deriva dalla suggestione di dare "plasticità" ai miei ricordi di bambino: il quartiere de "La Croce" dove sono nato e dove ho vissuto prima di sposarmi."
Lì partiva la sfida che lo ha portato a cimentarsi nella riproduzione prima di un quartiere e, a seguire, di tutto il centro storico di San Giorgio la Molara, come era tra gli anni '50 e '60. Così tra seghetti, scalpelli, tenaglie, bisturi, pinzette, colla e colori, in una porzione di casa diventata laboratorio, archivio e luogo della memoria, giorno dopo giorno, ricordo dopo ricordo, testimonianza dopo testimonianza, ha preso forma "SAN GIORGIO DE 'NA VOTA".
Una testimonianza, un atto d'amore verso le proprie radici, per alcuni versi una denuncia verso certe politiche del "moderno a tutti costi" degli anni '60 e '70.
"Solo sapendo da dove veniamo - dice Cosimo - possiamo pensare di progettare un percorso per capire dove vogliamo andare. Il mio è un piccolo contributo".
Questo progetto può essere un punto di partenza per la creazione di un "magazzino dei ricordi".
Un luogo, fisico e virtuale, dove depositare racconti, parole dialettali, ricordi, facce, usi, costumi e tutto quanto è la storia di un paese e di una comunità.